Fdi-Lega ballano a Latina e Terracina, Fazzone vince e convince
Le intenzioni di voto cozzano con la solidità amministrativa e politica in provincia di Latina.
L’antica Littoria e il resto del territorio rappresentano un unicum in Italia all’interno del centrodestra.
Sì, perché Forza Italia, grazie alla regia del senatore Claudio Fazzone, sembra continuare a vivere su un altro pianeta.
La politica è fatta di numeri e Fazzone, dal canto suo, ha roccaforti inamovibili: Fondi e Gaeta, poi Formia e Sabaudia fino a tanti altri piccoli comuni del Sud pontino e del litorale, a partire da San Felice Circeo. Roccaforti con le quali Fi supera oltre 30mila voti alle recenti Europee e Regionali.
Si tratta di amministrazioni comunali solide; i cui rappresentanti istituzionali rispondono sempre presente anche alle elezioni Provinciali, seppur di secondo livello, con Fi solido azionista di maggioranza nel Palazzo di via Costa, attraverso un’alleanza trasversale anche col Partito democratico.
Sono lontani i tempi in cui il senatore Claudio Fazzone doveva sudarsela con l’allora sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo, ex deputato e consigliere regionale, per Alleanza nazionale e il commiato Michele Forte, già senatore e sindaco di Formia, per il Centro cristiano democratico e l’Unione di centro.
Tutt’altra storia vivono gli alleati del centrodestra. Fratelli d’Italia e Lega faticano a ramificarsi a livello amministrativo.
I comuni di Latina e Terracina, guidati da una sorella d’Italia e un civico indicato “a parole” dalla Lega, sono in crisi ormai da settimane:
il sindaco Matilde Celentano di Fratelli d’Italia gode del sostegno di FdI, Lega, lista civica del primo cittadino, Noi Moderati e Forza Italia, quest’ultima influente ai fini della maggioranza.
Eppure il Sindaco di Fdi non riesce a superare l’impasse amministrativa su vari fronti, in primis l’azienda speciale Abc come testimoniato a suon di comunicati anche dagli azzurri (“Se vogliono cacciarci, lo dicano” ha tuonato recentemente Stefano Cardillo, segretario di FI a Latina);
il sindaco Francesco Giannetti è stato partorito politicamente da un compromesso tra Lega, Fdi e Fi, al fine di presentare il centrodestra unito per la prima volta a Terracina dopo la fine dell’era Tintari (capitanata da Fdi) travolta dalle inchieste della magistratura.
Terracina era fuori dalla storia politica del Belpaese. Basti pensare che il commiato Silvio Berlusconi avesse fondato il centrodestra oltre 30 anni fa, assieme a Gianfranco Fini e Umberto Bossi coi centristi.
Nonostante l’alleanza del centrodestra regga ancora a livello nazionale con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani coi centristi, il centrodestra s’è sciolto come neve al sole a Terracina: Forza Italia l’ha abbandonato dopo quasi un anno e mezzo per lo “blocco dell’attività amministrativa”, ora FdI e Lega chiedono un cambio di passo dell’azione di governo. Hanno preso però il sopravvento i personalismi e i veti incrociati sui “compagni” di partito, complicando il bandolo della matassa.
Alla faccia delle promesse da campagna elettorale sulla tanto sbandierata filiera di governo Regione Lazio – Governo.
A pagarne le spese sono, in particolare, le amministrazioni Fdi e Lega.
I comuni di Forza Italia continuano ad attingere risorse vitali dagli enti sovraordinati, mettendo a terra ossigeno amministrativo inspirato dai numerosi elettori.
E Fazzone mostra i muscoli anche in vista delle prossime amministrative di Fondi, dove quasi sicuramente l’esperienza Fi e civiche proseguirà a rafforzare il governo della città. Con buona pace di Fdi e Lega all’opposizione.
Insomma, la nuova governance del gestore idrico di Acqualatina, a trazione Fdi e Lega, non sembra aver scalfito minimamente la solidità di Forza Italia, defenestrata dalla società dopo vent’anni di guida incondizionata anche con il Pd.
E la visione del senatore Fazzone risulta vincente. Fazzone governa sul territorio. I perdenti sono – o ballano – altrove.



