Fra la merce che trasportava sul camion c’erano anche 14 chili di cocaina
LATINA – Sul mezzo che guidava e trasportava prodotti alimentari i finanzieri del Comando Provinciale di Latina avevano trovato 14 chili di cocaina. Il blitz era scattato nella zona di Latina Scalo.
Durante il servizio di controllo, quando il camion era stato fermato, il conducente era sembrato nervoso e gli investigatori – al termine dell’ispezione sul mezzo – avevano trovato i panetti della sostanza stupefacente che erano nel rimorchio. La droga era nel vano contenitore: in un cassettone. Il valore della sostanza stupefacente sequestrato era molto ingente. Tra cinque mesi il via con la prima udienza del processo.
Il giudice ha disposto il via con il processo per il prossimo 25 settembre del 2025 davanti al terzo Collegio Penale del Tribunale. Non è escluso che l’imputato possa anche scegliere un rito alternativo.
La Procura di Latina ha esercitato l’azione penale e ha chiesto al giudice per le indagini preliminari del Tribunale il giudizio immediato nei confronti di Ivan Zonno, 54 anni, il camionista residente a Bari, arrestato lo scorso novembre a Latina con un carico di droga.
L’operazione che aveva portato ad uno dei più grandi sequestri di cocaina a Latina era scattata la sera del 6 novembre del 2024. Erano stati gli investigatori della Finanza a insospettirsi e a fermare il camion condotto dall’uomo. Nel corso di una accurata perquisizione erano stati ritrovati sul mezzo pesante 15 panetti di cocaina, per un peso complessivo pari a 14 chili da cui – secondo quanto è emerso – si potevano ricavare 92mila dosi.
Nei confronti del presunto responsabile, il pm Marco Giancristofaro, titolare dell’inchiesta, aveva contestato anche una recidiva specifica. Tra le fonti di prova raccolte: il verbale di arresto, il verbale di perquisizione, le spontanee dichiarazioni dell’indagato davanti al gip che aveva convalidato l’arresto e infine anche una consulenza chimica disposta dalla Procura sulla sostanza stupefacente sequestrata. Contestata dagli inquirenti l’aggravante dell’ingente quantità.
Al termine dell’interrogatorio che si era svolto in carcere il giudice aveva emesso una misura restrittiva disponendo il carcere alla luce del maxi sequestro della sostanza. Attualmente il 54enne è in carcere.