Politica

“Chi la fa, l’aspetti”: il “casus belli”del centrodestra si consolida a Terracina

Il “casus belli” del centrodestra si consolida a Terracina.
Lo scontro è scaturito dall’ingresso nel Carroccio del consigliere Daniele Carlot, già candidato nel 2020 nella Lega e diventato consigliere comunale nelle fila di Fratelli d’Italia nel 2024, per mano dell’attuale assessore della giunta Gianluca Corradini.
Il cortocircuito non è partito ufficialmente da Forza Italia verso Fratelli d’Italia, malgrado non abbia votato favorevolmente i documenti contabili e di programmazione della giunta di Francesco Giannetti.
Questa volta gli ex fazzoniani – secondo i beni informati – hanno acceso la miccia nei confronti dei meloniani, cercando di togliersi almeno qualche sassolino dalla scarpa.
La prima mossa è stata messa a segno da Corradini, attuale assessore alle Attività produttive e al Demanio della giunta di Francesco Giannetti.
Tornando indietro con la memoria, Gianluca Corradini era coordinatore del Popolo della libertà di Terracina, mister preferenze alle comunali del 2011 e vicesindaco nella prima sindacatura di Nicola Procaccini, attuale presidente dei Conservatori europei all’Europarlamento e uomo di fiducia del premier Giorgia Meloni a Bruxelles; poi il vice Corradini fu sostituito con Gianfranco Sciscione, lo sfidante sconfitto da Procaccini al secondo turno delle comunali del 2011, dopo una breve parentesi di giunta tecnica.

Il “fazzoniano-leghista” contro i “meloniani-leghisti”

Un rancore antico, quello di Corradini nei confronti di Procaccini. Almeno stando ai rumors terracinesi.
Sì, perché Corradini, in qualità di coordinatore dell’allora Pdl di Terracina, architettò politicamente – per conto della rinata Forza Italia – la sfiducia nei confronti della prima amministrazione Procaccini, fondatore di FdI a fine 2012, lanciando definitivamente l’allora partito di Silvio Berlusconi alla guida della città per mano di un forzista.
Si è trattata di una campagna elettorale al vetriolo tra accuse e querele, in particolare nel rush finale delle prime settimane di giugno 2016 in cui è andato in scena il ballottaggio tra Procaccini e Corradini.
“Caro Procaccini, tu proprio parli di strategia di attacco, di fango, insulti e calunnie. Sono mesi che sopportiamo le tue, sono mesi che vai in giro per la città screditando me e i miei candidati, raccontando falsità…”, era stato l’affondo del candidato sindaco Corradini l’8 giugno 2016 in un post sulla sua pagina Facebook.
“Terracina ai terracinesi”, ribatteva, invece, la coalizione dei “liberi” capitanata da Fdi.
I fatti sono noti. Nel 2016 Procaccini (sostenuto da FdI, Noi con Salvini e liste civiche) stravinse le elezioni comunali al ballottaggio, travolgendo Corradini (appoggiato da Forza Italia, Partito repubblicano, Idea e altre liste civiche) con il 64% rispetto al 36% dello sfidante.
In quel momento storico Fdi prosegue la sua marcia, intanto Corradini guarda oltre Terracina e si proietta alle regionali del 2018, quando la seconda delusione si concretizza all’esito dello spoglio del 4 marzo: l’ex candidato sindaco, avvolto forse da una forte ambizione, racimolò appena 1400 preferenze, di cui 871 a Terracina, piazzandosi all’ultimo posto con Forza Italia nella circoscrizione della provincia di Latina.
Per l’ex Vicesindaco di Terracina, passato successivamente alla Lega, inizia una lunga fase di riflessione ed esce di scena dalle istituzioni con la fine della consiliatura consumata nel 2020.
A Terracina si è invece fatta largo nella Lega la sua collega Sara Norcia, eletta nella Lista Procaccini nel 2016, passata poi in Fratelli d’Italia e riconfermata infine con il Carroccio nel 2020 a suon di preferenze, dopo l’ennesima diaspora del centrodestra e la vittoria roboante di Roberta Tintari (sostenuta da Fdi, ex Pd e civici), vicesindaco di Procaccini nella seconda consiliatura.
Norcia diventa in primis la spina nel fianco dell’amministrazione Tintari e viene eletta in secundis consigliere alla Provincia di Latina per la Lega, pur non ricevendo un voto dai suoi colleghi consiglieri di Terracina del Carroccio che facevano riferimento a Corradini.
Così Norcia sbarca in via Costa nella veste di Consigliere provinciale, a seguito di una candidatura inaspettata e decisa in zona Cesarini dal potente vicesegretario Claudio Durigon e sostenuta dall’allora capogruppo regionale della Lega, Orlando Tripodi, e dagli allora amministratori leghisti, ex Alleanza nazionale e civici.
Corradini, dal canto suo, cerca la seconda scalata alla Pisana in occasione delle regionali del 2023, però la Lega gli preferisce ancora una volta Norcia, la quale è arrivata terza nella lista della circoscrizione ed è stata determinante per l’assegnazione del seggio della Lega della provincia di Latina a discapito della provincia di Frosinone.
Ma la strada è ancora in salita. In vista delle comunali del 2023 Terracina trova, per la prima volta dal 1994, il centrodestra unito sulla scheda elettorale e spetta alla Lega indicare il candidato sindaco.
Matteo Salvini è categorico e affida il nominativo a Claudio Durigon: Sara Norcia, dopo aver strappato alle recenti regionali oltre mille preferenze nella sua Terracina, è la candidata per la Lega.
Però i veti incrociati prevalgono ancora una volta in politica. L’ennesima divisione del centrodestra non è stavolta ammessa a Terracina per i leader dei partiti, a pochi mesi dalla nascita dei governi di Giorgia Meloni e Francesco Rocca dopo le politiche 2022 e le regionali 2023.
Arriva la discesa in campo per la candidatura a sindaco del centrodestra di Francesco Giannetti, già assessore tecnico nella prima sindacatura Procaccini, in quota alla Lega e nella quale Norcia viene rieletta per la terza volta consecutiva consigliere comunale rispetto al secondo passo di lato di Corradini.

Dalla giunta Giannetti al congresso di FdI fino all’adesione di Carlot

Nel 2023 la Lega ha comunque garantito un Assessorato di peso a Gianluca Corradini, nonostante la sua ultima apparizione con le preferenze al Comune di Terracina risalga a ben a 12 anni addietro, quando Procaccini fu eletto per la prima volta sindaco e Corradini divenne appunto il suo vicesindaco protempore.
Mentre il Carroccio naviga in una calma apparente tra le due anime del partito, gli scossoni animano proprio la nave di Fratelli d’Italia, malgrado sia risultato il primo partito di Terracina alle politiche, alle regionali, alle comunali e, infine, alle recenti europee; nelle quali viene riconfermato a valanga l’ex sindaco Procaccini, diventando, di fatto, il Sarto tra il Governo Meloni, il Governo europeo di Ursula Von Der Leyen e le grandi famiglie politiche d’Europa.
Procaccini è subito protagonista a Bruxelles, riduce le distanze e il Governo Meloni rafforza la sua azione in Europa, però nella “lontana” Terracina aumentano i contrasti, emersi soltanto dopo la riconferma di Fabio Minutillo a coordinatore locale del partito.
FdI esprime il doppio dei consiglieri e gli stessi Assessori della Lega, oltre alla Presidenza del Consiglio comunale.
A seguito delle dimissioni dell’assessore Vincenzo Di Girolamo, gli succede Maurizio Casabona con l’avvento di Daniele Carlot tra i banchi dell’assise.
È proprio in quel momento che Corradini alimenta la sua “sete di vendetta politica” verso Fratelli d’Italia e l’ex sindaco Procaccini, riallacciando i rapporti con Carlot, candidato e non eletto alle comunali 2020 con la Lega, e iniziando il lungo corteggiamento.
La fiamma tra Corradini e Carlot si riaccende solo al termine dei faccia a faccia tra i FdI per l’insediamento del nuovo coordinamento di Terracina; infatti, secondo alcuni rumors, lo strappo si sarebbe consumato con il mancato “lasciapassare” all’assegnazione – più che altro una condivisione – della delega alla Protezione civile nelle mani di Carlot.
Il “casus belli” interno a Fdi prende, dunque, corpo per il presunto “no” sulla delega da parte dell’assessore titolare Maurizio Casabona; il quale, sempre secondo i bene informati, avrebbe avuto delle perplessità sulla condivisione – con il suo ex “fratello” – della Protezione civile organica al maxi assessorato all’Ambiente, alla Transizione energetica, alla Mobilità sostenibile, ai Parchi pubblici, al Dissesto idrogeologico, alla Qualità del mare e dell’aria, al Ciclo dei rifiuti, alla Manutenzione del verde, alla Sanità e ai Progetti life.
Contemporaneamente, la Protezione civile è passata in Regione Lazio nelle mani dell’assessore ciociaro Pasquale Ciacciarelli, ceduta dal presidente Rocca per mettere la parola fine al riassetto (o alla crisi?) della giunta regionale dopo la crescita esponenziale di Fi, passata da 3 a 7 consiglieri regionali, e il conseguente premio della delega all’Urbanistica a discapito della Lega.

Il principio dei vasi comunicanti

L’innesto di Carlot rafforza, al momento, il gruppo consiliare della Lega a Terracina – arrivato a 4 membri, con una possibile prospettiva di crescita – nonostante Fdi vanti ancora 6 consiglieri comunali e la propria azione sia fondamentale per il futuro roseo della giunta Giannetti alla luce della sua stradominanza al Governo e in Regione Lazio.
A questo punto il principio dei vasi comunicanti potrebbe irrompere nella politica terracinese e nel centrodestra. Fdi avrebbe un giudizio positivo sull’operato della sua “ex” Sara Norcia (assessore ai Servizi sociali e altre competenze), a dispetto dell’azione di Gianluca Corradini.
Visto il recente precedente… “Chi la fa, l’aspetti!”, sussurra il proverbio.
Se il buongiorno si vede dal mattino.