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Fermato mentre sta per costituirsi, sceglie carcere Sulmona: è Stefano Forte di Scauri Minturno

 

Deve scontare oltre 18anni di reclusione e dopo aver trascorso qualche giorno in montagna a Roccaraso, nell’Aquilano, ospite di un amico, fermato dalla polizia sulla statale 17 ha dichiarato di essere diretto al supercarcere di Sulmona (L’Aquila) per costituirsi.

Si tratta di Stefano Forte, 50enne originario di Scauri, frazione di Minturno (Latina), vicino al clan Licciardi, condannato a 18 anni e 2 mesi di reclusione nell’ambito dell’inchiesta Touch&go dei carabinieri di Formia (Latina).

Operazione che 7 anni fa ha smantellato un’organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti dalla Spagna a Formia, Gaeta (Latina) e Minturno. A carico del 50enne, con precedenti e due infarti trattati chirurgicamente (rivascolarizzati), è arrivato l’ordine di carcerazione per una pena residua di 14 anni di reclusione, che dovrebbe scontare al carcere di Sulmona, il più vicino al luogo in cui è stato trovato.

Non sarebbe il primo detenuto a scegliersi l’istituto di pena in cui scontare la condanna.

A luglio 2024 a fare la stessa scelta è stato un 39enne campano, perché il penitenziario sulmonese era “il più vicino alla famiglia”, aveva dichiarato.

A febbraio dello stesso anno un altro detenuto ha deciso per il carcere peligno: Giovanni Crinò, 38enne siciliano che dall’isola ha raggiunto l’Abruzzo per farsi arrestare e scontare una condanna a 8 anni nel supercarcere in cui era già stato per un anno.

La sentenza di condanna definitiva è stata emessa dalla Procura della Corte d’appello di Messina, l’inchiesta è quella relativa all’operazione ‘Dinastia’, che nel 2020 portò all’arresto di 59 persone per associazione di tipo mafioso, finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, violenza e minacce con l’aggravante del metodo mafioso.