Biosicurezza, allo Spallanzani la visita del consorzio paneuropeo ERINHA

 
Questa mattina l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani” ha ricevuto la visita del professor Jonathan Ewbank, direttore del consorzio ERINHA, infrastruttura di ricerca distribuita paneuropea dedicata allo studio di agenti patogeni emergenti e riemergenti ad alte conseguenze. Riunisce strutture e istituti di ricerca leader europei di biosicurezza di livello 3 e 4 con una lunga esperienza di ricerca nel campo delle malattie altamente infettive. Lo Spallanzani ne fa parte dal 2022 come associated partner offrendo facility dei laboratori di biosicurezza e partecipando a Progetti europei HORIZON EVORA e INTERCEPTOR ed ISIDOre.
Durante l’incontro, sono stati illustrati i primi risultati, ottenuti da ricercatori dello Spallanzani, sui meccanismi molecolari inerenti trasmissione sessuale del Monkeypox e test molecolari rapidi sempre sul Monkeypox. Inoltre, sono stati presentati i futuri progetti su agenti virali legati alle febbri emorragiche.
“Riteniamo questa partecipazione ad ERINHA un riconoscimento di professionalità e come infrastruttura di eccellenza. Per lo Spallanzani rappresenta anche un’opportunità di collaborazione con i centri europei più avanzati nel campo dei patogeni emergenti”. Lo ha dichiarato la dr.ssa Anna Rosa Garbuglia, referente dello Spallanzani.
Per il direttore scientifico dell’INMI,  Enrico Girardi, “i laboratori ad alto biocontenimento sono una struttura fondamentale per trattare in sicurezza microrganismi che possono rappresentare un rischio per la popolazione. L’Istituto Spallanzani dispone di due di questi laboratori e sta lavorando attivamente per avviare nuovi laboratori che permettano di condurre in maniera ancora più efficiente la ricerca su germi emergenti come Zika, Ebola, Dengue e ovviamente Sars-Cov-2. La riunione di oggi con i coordinatori della rete europea ERINHA è un’ulteriore dimostrazione dell’impegno dell’Istituto Spallanzani in questo settore e della volontà di mettere a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale, in particolare europea, le proprie capacità e il proprio impegno per migliorare il contrasto ai rischi infettivi per la popolazione”.