La volontaria in Ucraina nel processo a Latina, rivedere le immagini è stata una tortura

“Rivedere le immagini è stata una tortura. Se non fosse successo tutto questo non sarei andata a combattere”. Lo ha detto Giulia Schiff, 24 anni ed ex allieva ufficiale dell’Aeronautica militare, davanti al tribunale di Latina nel corso del processo nato dalle denunce della giovane che ha raccontato di essere stata vittima di nonnismo nel ‘battesimo del volo’, rito di passaggio al conseguimento del brevetto di pilotaggio, e per questo volata in Ucraina all’inizio della guerra con la Russia per dare supporto alle truppe di Kiev. “Feci l’ultimo esame di volo, lo superai positivamente e per la prima volta decollai da sola. Una volta atterrata, come da tradizione, venni presa per essere buttata in piscina, ma anziché prendere parte a un rito che dovrebbe essere stupendo, iniziai a essere frustata con dei rami di alloro”, ha raccontato in aula la Schiff. L’episodio, datato cinque anni fa, è avvenuto all’interno del 70esimo Stormo dell’Aeronautica pontina. Sotto accusa ci sono otto sergenti. Secondo la 24enne, l’episodio dell’aprile 2018 presso l’aeroporto militare di Latina dove si addestrano gli allievi piloti dell’Arma Azzurra, non è stato affatto una goliardata: ha raccontato di aver subito percosse e frustate prima del consueto finale, il bagno nell’acqua della piscina.