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Prelievi da sconosciuti su Postamat, Confconsumatori: risarcita donna di Minturno

Nei mesi scorsi, una donna di Minturno “si era vista addebitare tre prelievi da lei mai effettuati del valore di 600 euro ciascuno”. Lo si legge in una nota di Confconsumatori. I malviventi erano riusciti a ottenere la sua carta Postamat sostitutiva prima che le venisse recapitata.

“Poste Italiane si è rifiutata inizialmente di rimborsare le somme sottratte. L’Arbitro bancario finanziario (Abf) ha riconosciuto la responsabilità dell’intermediario per non aver utilizzato il sistema di Sms alert”, che avrebbe potuto impedire almeno due dei tre prelievi fraudolenti. La decisione favorevole dell’Arbitro Bancario Finanziario nasce dalla considerazione che “è l’intermediario – continua la nota – a dover provare l’autenticazione, la corretta registrazione e contabilizzazione delle operazioni disconosciute; è sempre l’intermediario a dover provare tutti i fatti idonei ad integrare la colpa grave dell’utilizzatore, unica ipotesi in cui, oltre al dolo, lo stesso può patire le conseguenze dell’utilizzo fraudolento dello strumento di

pagamento. In particolare – continua la nota di Confconsumatori, per l’Abf la nostra associata ha diritto a ricevere il rimborso di 1.200 euro, pari al valore di due dei tre prelievi fraudolenti. I ladri hanno infatti compiuto le operazioni in giorni differenti: se l’intermediario avesse inviato tempestivamente l’SMS alert dopo il primo prelievo fraudolento, gran parte delle somme sarebbe stata salvata”.