Coldiretti Latina colora di giallo la notte di Fondi con la ‘valorizzazione del Made in Italy e i prodotti tipici locali’
Al dibattito, moderato dal direttore di Coldiretti Lazio, Sara Paraluppi, ha preso parte il presidente di Coldiretti Latina, Daniele Pili, Salvatore De Meo, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo e David Granieri, Vice Presidente nazionale di Coldiretti alla guida della federazione regionale del Lazio.
“Non c’era location migliore – spiega il presidente di Coldiretti Latina, Daniele Pili – per poter presentare le nostre eccellenze. La Piana di Fondi è ormai famosa in tutta Italia e nel mondo per i suoi prodotti. A quest’area non manca il potenziale e la voglia di fare da parte dei nostri agricoltori, che vorrei ricordare, svolgono il loro lavoro in maniera etica, sia per quanto riguarda la produzione dei cibi genuini e a km0, sia per l’attenzione che rivolgono al loro personale. E’ importante sottolineare questo aspetto e non criminalizzare il mondo agricolo a seguito del tragico episodio avvenuto a Latina. Il caporalato è una piaga che combattiamo da sempre in tutta Italia, ma la stragrande maggioranza delle aziende pontine, sono serie e lontane da questo fenomeno”.
Un evento in cui è stata ricordata anche la raccolta firme di Coldiretti contro il cibo sintetico, che ha superato due milioni di sottoscrizioni e la lotta a difesa della Dieta Mediterranea, minacciata dalle importazioni di prodotti provenienti dall’estero, che passa anche attraverso i progetti di educazione alla campagna amica avviati nelle scuole, con grande adesione di quelle presenti a Latina.
“Questo territorio è la terza concentrazione di produttività agricola d’Italia – spiega il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri – questo dimostra quanta una grande competenza di chi opera nel settore agroalimentare. La difficoltà del momento sono relative ad un eccesso di importazioni dall’estero che stanno mettendo a rischio la nostra Dieta Mediterranea. Non è più possibile accettare che il triplo concentrato di pomodoro cinese, che arriva al porto di Salerno soltanto per l’ultima lavorazione sostanziale, così come è scritto nel codice doganale, possa diventare immediatamente passata di pomodoro italiana. La nostra distintività va tutelata così come la salute dei nostro cittadini. In questo contesto è fondamentale garantire e rispettare il principio di reciprocità”.