Invecchiamento della popolazione: nel Lazio solo Latina va meglio nella media regionale e nazionale, 196 anziani su 100 giovani

LATINA – Sembra, ormai, una tendenza, purtroppo, in costante crescita l’invecchiamento della popolazione italiana. I dati e le statistiche non lasciano spazio a dubbi sotto questo aspetto. Siamo una nazione terribilmente vecchia. Il Lazio, del resto, è nelle statistiche a confermare questa tendenza. La Tuscia è tra i territori con più vecchi di tutta la regione. Sono 254 gli anziani ogni 100 giovani. Va un po’ meglio in provincia di Latina dove il rapporto fra anziani e giovani si attesta a 196 su 100. Resta anche sotto la media regionale e nazionale. La provincia di Rieti che ne conta invece 277. Seguono Frosinone con 220 anziani ogni 100 giovani, Roma con 201 e Latina con 196. In tutta la regione, la media è 207. A livello nazionale 215. La provincia di Viterbo supera questi due dati di quasi 50 e 40 punti.

L’indice di vecchiaia è il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e più e la popolazione di età 0-14 anni.

Non solo, ma se si rapportano tasso di natalità e di mortalità, il comune di Tessennano, 281 abitanti in tutto, rischia addirittura di scomparire. Il primo, infatti, è pari a 0, il più basso della provincia, il secondo è invece di 31 morti, il più alto della Tuscia, ogni mille abitanti, che neanche ha. I dati sono dell’Istat e riguardano il censimento della popolazione aggiornato al 2022.

Situazione invariata anche per quanto attiene all’indice di dipendenza strutturale, vale a dire il rapporto tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (15-64 anni). Per la Tuscia è di 62 non attivi ogni 100 attivi, seconda sempre a Rieti dove l’indice sale a 64. Seguiti poi da Frosinone (60), Roma (59) e Latina (58). Le medie regionale e nazionale si attestano rispettivamente a 59 e 60.

Scendendo nel dettaglio dei singoli comuni, l’indice di vecchiaia più alto si riscontra a Latera con 622 anziani ogni 100 giovani. Al secondo posto Proceno  (589) e al terzo Farnese (425). A Viterbo l’indice di vecchiaia è di 201 anziani ogni 100 giovani.

L’indice di dipendenza strutturale vede al primo posto Arlena di Castro (80), al secondo Onano (79) e al terzo Civitella d’Agliano (76).

La situazione cambia invece radicalmente se gli indici di vecchiaia e di dipendenza strutturale si rapportano alla popolazione straniera presente in provincia di Viterbo. Premessa. La percentuale di stranieri nella Tuscia sul totale della popolazione residente è di circa il 10%. 2 punti e mezzo in più rispetto al 2021. In totale, 30.624 stranieri. La seconda provincia del Lazio dopo Roma (12,1%). A seguire ci sono Latina (9,6%), Rieti (9,1%) e Frosinone (5,1%). Nel Lazio la percentuale si attesta attorno all’11%, a livello nazionale è dell’8,7%. Il comune con la percentuale più alta è Orte (19,7%), dopodiché ci sono Monterosi (17,1%) e Arlena di Castro (14,6%). A Viterbo la percentuale è del 10%.

L’indice di vecchiaia tra gli stranieri residenti in provincia di Viterbo è di 36 anziani ogni 100 giovani, quello di dipendenza strutturale di 27 non attivi su 100 attivi.

Per quanto il primo, in provincia si sono registrati 5 nati ogni mille residenti. Tra le più basse del Lazio, sempre dopo Rieti (5,6). Un punto in meno rispetto all’Italia e quasi uno se rapportato al Lazio. Il comune con la natalità più bassa è Tessennano (0), seguito da Villa San Giovanni in Tuscia (1,7) e, a pari merito, Onano e Calcata (2,2).

Sul fronte della mortalità, la provincia di Viterbo si attesta attorno a 13 morti ogni mille abitanti. Circa due punti in più rispetto alla regione e al paese. Il comune con il tasso più alto è Tessennano (13), poi Cellere (29) e, appaiati, Latera e Civitella d’Agliano (27)