L’allarme di Cisl Lazio, in 10 anni Regione rischia di perdere 250mila posti di lavoro

Nei prossimi dieci anni il Lazio perderà 247.748 persone in età lavorativa che significa il 6,75 per cento in meno.

Maglia nera a Frosinone con un saldo negativo di -30.624 unità (-10,46 per cento).

Segue Rieti -9.066 (-9,68 per cento), Viterbo -15.462 (-7,98 per cento), e Latina -21.933 (-5,99 per cento). Infine, Roma che ovviamente ha le perdite maggiori in numero assoluto ma la percentuale più bassa: -170.663 lavoratori (-6,26 per cento).

E’ quanto emerge dai dati elaborati dalla Cgia di Mestre relativi al periodo 1 gennaio 2024-1 gennaio 2034. “Una situazione drammatica, legata all’inverno demografico che attanaglia il Paese e, quindi, anche la nostra regione”, dichiara in una nota, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.

“La situazione non può che preoccuparci, perché la crisi potenziale investirà ogni tipo di comparto in un contesto che vede anni complicati per l’instabilità politica, la transizione energetica e digitale. Già oggi le nostre imprese faticano ad inserire nel mondo del lavoro i giovani e neppure il ricorso agli stranieri potrà risolvere la situazione – spiega Coppotelli -. Una società con meno giovani e con più anziani, però, significa inevitabilmente sia un rallentamento del Pil che forti ripercussioni sulla spesa previdenziale, sanitaria e assistenziale. A tutto questo dobbiamo prepararci per cercare di invertire il trend. Avendo anche chiaro che la regione è disomogenea anche su altri fattori economici”.

Recentemente uno studio di Unioncamere Infocamere ha rilevato che nel primo trimestre 2024 nel Lazio c’è stato un saldo positivo di 993 imprese attive (tra nuove nate e cessazioni): +0,17 per cento.

Ma ancora una volta il dato è disomogeneo nei territori.

A Roma +1.287 imprese. Latina: +44. Ma poi: -76 a Rieti, -97 a Viterbo, -165 a Frosinone. “La solita regione a due velocità che, come Cisl, lamentiamo da anni. Allo stesso tempo, sempre Unioncamere dice che, nei prossimi 5 anni, il Lazio avrà bisogno di 356.500 lavoratori: un dato che colloca la nostra regione subito dopo la Lombardia, e che esprime una vivacità imprenditoriale che ci fa ben sperare”, spiega Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.