Sfumato il sogno di “Capitale Italiana della Cultura 2026” per Latina e Gaeta, la spunta L’Aquila
ROMA – Sfuma il sogno per Latina e Gaeta di diventare Capitale italiana della Cultura 2026, a spuntarla è stata L’Aquila. È infatti il capoluogo dell’Abruzzo, ad essere stato proclamato Capitale Italiana della Cultura 2026, durante la cerimonia ufficiale che è stata celebrata ieri mattina nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura dal ministro Gennaro Sangiuliano, alla presenza della Commissione esaminatrice, dei sindaci delle dieci città finaliste e dei rispettivi sostenitori. Delusione da parte dei sindaci Celentano e Leccese, ma con la voglia di non arrendersi e ripartire dal lavoro fatto per accrescere l’offerta turistica.
Un verdetto che, purtroppo, non ha rappresentato proprio una sorpresa: che L’Aquila fosse la favorita per varie ragioni, che si vanno ad aggiungere ad un valido progetto a supporto della candidatura, era cosa risaputa. Detto ciò, c’è da dire che la provincia di Latina ha sperato veramente fino all’ultimo secondo di vedere una delle due città candidate venire insignita del titolo: si tratta di Gaeta, che era tra le quattro favorite in “ballottaggio”, insieme alla vincitrice, Agnone e Treviso. Ma, in fin dei conti, solo una delle dieci città poteva ottenere il titolo e il verdetto è stato espresso.
E adesso? La risposta, tanto per il sindaco di Gaeta Cristian Leccese, quanto per il primo cittadino di Latina, Matilde Celentano, è ovvia: l’esperienza della candidatura a Capitale Italiana della Cultura ha acceso in entrambe le città una macchina e ha dato il via ad un percorso che ora non può e non deve essere interrotto.
“Sono molto felice ed emozionata di essere arrivata fin qui. Mi congratulo con L’Aquila, – ha dichiarato il sindaco del capoluogo pontino – Matilde Celentano – che sicuramente merita di essere la Capitale Italiana della Cultura 2026, ma per tutti noi sindaci finalisti essere arrivati fin qui rappresenta una vittoria. Abbiamo presentato tutti un dossier ricco, su cui abbiamo lavorato duramente e da cui ripartiremo. Lo considereremo un tesoretto con cui rilanciare il territorio, uno strumento grazie al quale abbiamo messo in rete una serie di realtà culturali che non sapevamo di avere e questa sarà la nostra base di partenza per le sfide future.
“Siamo orgogliosi e sono orgoglioso di essere arrivato fin qui, grazie alla forza di una città e di un territorio coeso, – ha dichiarato il sindaco di Gaeta, Cristian Leccese – che ha saputo unirsi nel redigere un progetto vero, reale e concreto di sviluppo territoriale basato sulla cultura – è il commento del sindaco Cristian Leccese, a margine della proclamazione – Quello che abbiamo realizzato rimarrà, tant’è vero che stiamo già attuando i primi progetti che abbiamo inserito all’interno del dossier.