Ancora un suicidio di un detenuto nel carcere di Latina

LATINA – Il dramma stanotte nella Casa Circondariale, vani i soccorsi per un indiano in attesa di giudizio. L’allarme dei sindacati. La morte di un recluso della Casa Circondariale di Latina punta nuovamente i riflettori sul problema sovraffollamento del carcere giudiziario del capoluogo pontino, fanalino di coda per quanto concerne lo spazio a disposizione dei ristretti. Il dramma si è consumato nella notte, quando gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno trovato l’uomo, un indiano di 36 anni finito dietro le sbarre per reati sessuali, impiccato all’interno della cella. A nulla è valso l’intervento dei soccorritori, i tentativi di rianimazione non sono bastati per salvare la vita dello straniero.

«Torna alla ribalta il problema di detenuti morti in carcere e da quando apprendiamo , non si hanno ulteriori informazioni, in quello della casa circondariale di Latina . Si tratta del 17 ° deceduto che interessa le carceri d’Italia – commenta Massimo Costantino, segretario generale Cisl Fns Lazio – È urgente un radicale ripensamento dell’intero sistema penitenziario . La situazione è sempre più drammatica, si rischia il collasso del sistema penitenziario, il sovraffollamento nel carcere di latina attualmente è al 155% , previsti 77 ma presenti 118 detenuti e la carenza degli organici, previsti 132 unità di polizia penitenziaria ma attualmente risultano 120 amministrati , connotato dalla drammaticità degli eventi, sta compromettendo seriamente l’ordine e la sicurezza di tale sede. Secondo i dati del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) diffusi dal ministero della Giustizia, alla fine di gennaio 2024, il numero di detenuti presenti negli istituti penitenziari del Lazio è stato pari a 6.653, con un incremento 116 unità rispetto ai 6.537 di fine dicembre. Dalle condizioni delle carceri si misura il grado di civiltà della nostra Repubblica ma non occorre dimenticare che chi opera nei penitenziari deve poter lavorare in serenità e questo non risulta ad oggi ed purtroppo non compreso da chi, invece, dovrebbe intervenire e risolvere la problematica».