Anziana con mani legate in cripta ad Anzio, ipotesi rapina. Intanto un uomo arrestato per stupro sulla ex

Una donna anziana è stata ritrovata con le mani legate all’interno di una cripta di famiglia all’interno del cimitero di Anzio, sul lungomare sud del Lazio. L’anziana, che si trovava nella cappella, è stata trovata dal custode che ha poi allertato le forze dell’ordine. Sul posto la polizia che ha avviato accertamenti. Al momento l’ipotesi è quella della rapina. La donna è stata portata in ospedale per accertamenti.
Sempre nella giornata di oggi un uomo è stato arrestato per violenza sessuale nei confronti della ex moglie e altri due sono stati iscritti nel registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia nei confronti dei genitori in distinte operazioni compiute dalla polizia ad Anzio e Nettuno. L’arresto in flagranza è avvenuto nel centro di Nettuno: una pattuglia del vicino commissariato è intervenuta per la segnalazione di una ragazza che chiedeva aiuto dalla finestra. I poliziotti hanno trovato sulle scale la giovane con un evidente ematoma al viso, mentre l’ex marito, con cui momentaneamente divideva l’appartamento, era chiuso in bagno. 
La ragazza ha raccontato di essere stata oggetto di una violenza sessuale da parte dell’ex coniuge che, vista la resistenza opposta, l’avrebbe anche colpita più volte. Acquisiti tutti gli elementi, compresi i certificati medici e la denuncia della vittima, gli agenti hanno proceduto ad arrestare l’uomo, un 43enne italiano, perché gravemente indiziato dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale. La procura di Velletri ha chiesto ed ottenuto dal gip del tribunale veliterno la convalida dell’operato della polizia giudiziaria e l’applicazione della custodia cautelare in carcere. 
È stato lo stesso tribunale di Velletri ad emettere 2 distinte ordinanze nei confronti di altrettanti uomini iscritti nel registro degli indagati per maltrattamenti in famiglia. Nel primo caso l’indagato è un 46enne di Anzio, accusato di aver minacciato e maltrattato la mamma per avere dei soldi, è stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarsi e di contattare in qualsiasi modo la vittima. Per l’altro indagato, un 34enne di Anzio, il tribunale, oltre a disporre il divieto di avvicinamento, ha imposto il braccialetto elettronico. 
Il ragazzo, oltre a minacciare i genitori, ha danneggiato l’auto della famiglia, alcune finestre di casa ed avrebbe intimidito anche i colleghi di lavoro del padre.