Lazio Pride: Pro Vita contro la sindaca di Latina

Il movimento: 《Tradisce gli elettori, Fdl prenda provvedimenti》.

Non si fermano le dimostranze contro la sindaca di Latina, Matilde Celentano, dopo la decisione di patrocinare il Lazio Pride. Tutto è iniziato quando la prima cittadina ha invitato il cantante pontino, Tiziano Ferro, a esibirsi nella sua città scrivendogli una lettera. L’artista ha accettato rivolgendo alla sindaca un appello: quello di patrocinare il Lazio Pride. Una richiesta che Matilde Celentano ha accolto e che alcuni suoi sostenitori non hanno accolto di buon grado.

Le polemiche si sono accese all’istante, soprattutto da parte del movimento Pro Vita & Famiglia Onlus che ha designato Jacopo Coghe suo portavoce. 《Il patrocinio al Lazio Pride concesso dal sindaco di Latina, Matilde Celentano, esponente di Fratelli d’Italia e sostenuta dal centrodestra, è un atto gravissimo e un tradimento per tutti gli elettori. Una sconcertante sudditanza psicologica del sindaco, che ha ceduto ai ricatti morali di Tiziano Ferro, ma dovrebbe ricordarsi che è lì per un mandato chiaro ricevuto dagli elettori alle scorse elezioni non per accontentare il cantante》, queste le parole di Coghe, riportate da AdnKronos, che ha rivolto il suo appello anche ad FdI di cui la sindaca è un’esponente e al centrodestra che l’ha appoggiata nella corsa elettorale.

《Che senso ha che Fratelli d’Italia e il centrodestra propongano a livello nazionale leggi contro l’utero in affitto se poi localmente gli stessi sindaci di Fratelli d’Italia tradiscono le linee di partito? Il documento politico del Lazio Pride, infatti, apre chiaramente a identità di genere, aborto, procreazione medicalmente assistita, all’istituzione di una legge sull’omotransfobia, ad adozioni per coppie dello stesso sesso e soprattutto alla maternità surrogata . È quindi necessario un immediato intervento di Fratelli d’Italia affinché il sindaco Celentano rispetti il mandato ricevuto dagli elettori che l’hanno scelta proprio per le linee politiche del suo partito e ritiri il patrocinio». Ha sostenuto  il portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.