Un cimitero di fascicoli del Tribunale di Gaeta, nei locali della ex Slm

LATINA – Una brutta storia di cronaca riporta alla luce anche un altro episodio poco edificante. Il centro intermodale di Latina Scalo, un luogo impervio e degradato esattamente come tutti i siti industriali abbandonati, peraltro appartenuto ad una società del comune di Latina, poi fallita, fa riemergere un ulteriore fatto di cronaca agli occhi delle tv nazionali.  Gli operatori televisivi nazionali, giunti tre giorni fa al centro intermodale per filmare i luoghi dell’aggressione ad una minorenne, si sono trovati davanti una scena oggettivamente indecorosa: la sede della ex Slm per un accordo risalente ormai a circa dieci anni fa ospita, in comodato d’uso gratuito, l’archivio dei fascicoli giudiziari della dismessa sezione di Gaeta del Tribunale di Latina.

Fascicoli vecchissimi e ormai pure malandati, un pezzo della giustizia pontina andato in malora in un contesto già con tantissimi gap. Che la situazione generale del centro fosse disastrosa lo si evince persino dal video prodotto per promuovere la vendita dell’immobile all’asta e si vede chiaramente che il sito viene regolarmente visitato da giovani che lì hanno fatto anche installazioni e murales.

Una riorganizzazione del complesso si sarebbe potuta avere con la vendita sul mercato privato, anche con il trasloco del deposito di atti giudiziari, sul quale però non esistono al momento nemmeno ipotesi di soluzione. Sullo sfondo, intanto, si va facendo spazio un’ipotesi alternativa nel futuro dell’ex zuccherificio, ossia l’acquisizione plausibile da parte del Comune di Latina, il quale vanta nei confronti della società proprietaria, la fallita Slm appunto, un credito maggiore del valore per cui l’immobile sta andando all’incanto. Il valore dell’immobile, fissato dal consulente tecnico era di 6,2 milioni di euro. Alla prossima asta si partirà da 3,1 milioni con base minima del 75% e pertanto comprare tutto lo stabile del centro intermodale costerà 2,5 milioni di euro. Il prossimo 21 giugno andrà all’asta per la quarta e ultima chiamata possibile per un minimo di 2,5 milioni di euro.