Fingono di essere carabinieri e truffano un’anziana a Gaeta: arrestati tre uomini tra Napoli, Benevento e Caserta
In manette tre uomini, ritenuti responsabili di aver messo a segno una truffa ai danni di un’anziana residente nella cittadina pontina. Due di loro sono finiti in carcere, mentre il terzo è stato sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
L’indagine è partita dopo diverse segnalazioni ricevute dagli agenti del commissariato di Gaeta, in cui alcuni cittadini riferivano di strane telefonate ricevute da numeri che sembravano appartenere all’Arma dei carabinieri. Gli interlocutori, con tono allarmato, prospettavano presunti guai giudiziari, tentando di estorcere denaro o beni.
Nonostante gli sforzi informativi messi in campo per avvisare la popolazione, una donna è purtroppo caduta nel tranello.
Secondo quanto ricostruito dalla polizia, la truffa è iniziata con una telefonata in cui un uomo, spacciandosi per un carabiniere, ha raccontato che erano stati fermati quattro algerini, due dei quali fuggiti, mentre gli altri due erano stati trovati in possesso di un’agenda con il suo indirizzo. Per “metterla al sicuro”, le è stato chiesto se custodisse soldi o oggetti di valore.
Spaventata dalla storia, la signora ha riferito di avere in casa solo gioielli, che le sono stati poi richiesti da un presunto “collega” del finto militare, presentatosi sotto casa. Ma non è finita lì: il giorno seguente la vittima è stata nuovamente contattata e convinta a recarsi in banca per effettuare due bonifici, finiti sui conti degli indagati.
Soltanto dopo si è resa conto del raggiro e ha denunciato tutto alla polizia.
Le successive indagini hanno permesso di risalire ai tre responsabili grazie a incroci di dati bancari, analisi dei telefoni cellulari e testimonianze. Uno degli arrestati, sottoposto ai domiciliari nella provincia di Benevento, è risultato essere l’organizzatore della truffa. Un secondo, con precedenti, è stato riconosciuto come colui che si era presentato a casa della donna per ritirare i gioielli.
Le prove raccolte hanno convinto la procura e il gip del tribunale di Cassino, che hanno disposto la custodia cautelare in carcere per due membri della banda, mentre per il terzo è scattato l’obbligo di dimora con controllo elettronico.
Gli arresti sono stati eseguiti tra le province di Napoli, Caserta e Benevento.
I due soggetti finiti in carcere sono stati trasferiti rispettivamente presso le case circondariali di Santa Maria Capua Vetere e Benevento.



