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Pusher beccato con un chilo e mezzo di marijuana dalla Guardia di Finanza a Latina. “Era per uso terapeutico” si è giustificato

LATINA – Duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti nella zona di piazza Moro. Il pusher si sarebbe giustificato che la marijuana era per uso terapeuti. Le analisi però lo smentiscono. Gli investigatori della Guardia di Finanza hanno scoperto e sequestrato una scorta consistente di marijuana, quasi un chilo e mezzo di erba già essiccata e pronta per la vendita, trovata nella disponibilità di un uomo di Latina, finito per questo al centro di un’inchiesta per spaccio di droga. Le indagini comunque proseguono per risalire alla provenienza della marijuana e ricostruire la rete dello spaccio.

L’operazione è stata portata a termine, lo scorso fine settimana, dai finanzieri del Gruppo di Latina e rientra nell’ambito dei servizi di controllo del territorio potenziati in questo periodo per contrastare gli affari illeciti che, in alcuni contesti criminali e territoriali, sono sfociati anche in scontri tra fazioni contrapposte. I militari della Guardia di Finanza infatti hanno intensificato l’attività di pattugliamento nell’ambito dei servizi ad “alto impatto” pianificati in sede del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica coordinato dalla Prefettura, ponendo però l’attenzione anche a quelle zone della città che non sono state interessate da azioni criminali eclatanti e in questo periodo rischiavano di essere trascurate.

Quindi nell’ambito di un attento controllo del territorio, i finanzieri del Gruppo di Latina hanno acquisito una serie di informazioni su soggetti sospettati di essere coinvolti nello spaccio delle sostanze stupefacenti, arrivando a un uomo che abita nella zona di piazza Moro. Sospetti che hanno trovato conferma al momento della perquisizione, perché i finanzieri hanno trovato e sequestrato una scorta di un chilo e mezzo di marijuana che non poteva, di certo, essere giustificata come droga per uso personale. L’uomo però ha provato a giustificare il possesso, dichiarando che si trattava di cannabis sativa. In ogni caso gli investigatori, convinti che le cose non erano proprio come prospettate dall’indagato, hanno requisito la marijuana e disposto gli accertamenti tecnici, inviando un campione in laboratorio per le analisi che hanno definitivamente confermato i sospetti iniziali, rivelando un livello di tetraidrocannabinolo al di sopra del limite che consente la commercializzazione legale della cannabis. Insomma, era una sostanza stupefacente a tutti gli effetti, quindi del sequestro è stata informata la Procura per l’avvio dell’inchiesta.

I controlli della Guardia di Finanza, come del resto le indagini scaturite dalla scoperta della scorta di droga necessarie anche a definire il ruolo dell’indagato, continueranno nei prossimi giorni, parallelamente alle altre attività investigative di natura economico finanziaria.