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Perde un braccio in incidente lavoro Latina, indagano pm

 
La procura di Latina indaga per lesioni gravissime in relazione all’incidente sul lavoro avvenuto, oggi pomeriggio in un’azienda agricola, dove è rimasto ferito un 30enne indiano. L’uomo, mentre lavoraca a un macchinario, sarebbe rimasto gravemente ferito perdendo un braccio e lacerando anche entrambe le gambe. L’uomo sarebbe stato poi scaricato davanti casa. Soccorso si trova ora in ospedale. L’episodio è avvenuto oggi pomeriggio tra le 16 e le 18. Sono in corso approfondimenti investigativi da parte dei carabinieri che stanno ascoltando diversi testimoni. “Gravissimo incidente sul lavoro oggi pomeriggio in una azienda agricola in provincia di Latina, nei pressi di Borgo Santa Maria, dove un lavoratore di nazionalità indiana addetto al taglio del fieno ha avuto un braccio staccato da un macchinario e riportato altre gravi fratture. All’orrore dell’incidente si aggiunge il fatto che, invece di essere soccorso dai datori di lavoro, è stato scaricato come un sacco di rifiuti in prossimità della sua abitazione”. La denuncia e la notizia del grave episodio è della Flai Cgil, che con la segretaria generale di Frosinone Latina è accorsa subito sul posto per vedere cosa fosse successo e come aiutare le persone coinvolte: il lavoratore è stato trasportato in eliambulanza a Roma. “Sono stata contattata da un lavoratore che mi ha inviato la foto di un arto staccato – racconta Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil Frosinone Latina – spiegandomi che si trattava di un incidente avvenuto a un compagno di lavoro, che in condizioni disperate è stato scaricato in strada da un pulmino 9 posti. Non è un film dell’orrore, purtroppo è tutto vero! Qui non siamo solo di fronte a un grave incidente sul lavoro, cosa già di per sé allarmante ed evitabile, qui siamo davanti alla barbarie dello sfruttamento, che calpesta le vite delle persone, la dignità, la salute e ogni regola di civiltà. Questi campi, queste strade, questi borghi e contrade li presidieremo ogni giorno e per le prossime settimane saremo in tantissimi, perché non si può lavorare in queste condizioni”.