Il “chiaro scuro” della Zls, Righini annuncia la chiusura della fase istruttoria, ma Ottaviani lancia allarmi
L’argomento Zone a Logistica semplificata (Zls) agita la politica e l’economia regionale. Nella Regione Lazio soltanto un’area complessiva di 5.709 ettari può rientrare nella copertura totale. La ZLS serve a favorire nuovi investimenti, occupazione e sviluppo industriale nelle aree portuali e retroportuali, rendendole più competitive rispetto al resto del territorio e include il Porto di Gaeta (componente chiave), aree industriali di Formia, Minturno e Terracina (aggiunta nella revisione del 2024)
«Con l’approvazione del Decreto che recepisce le ultime osservazioni tecniche del Dipartimento per le Politiche di Coesione, la Regione Lazio ha completato l’ultimo passaggio necessario per la definizione della Zona Logistica Semplificata (ZLS). Si tratta dell’atto conclusivo del percorso regionale previsto prima dell’istituzione ufficiale della ZLS da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri” ha dichiarato l’assessore alla Programmazione economica, all’Agricoltura e sovranità alimentare, alla Caccia e alla Pesca, ai Parchi e alle Foreste e al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
«Le modifiche richieste hanno riguardato esclusivamente aspetti formali, come l’aggiornamento delle mappe e alcune precisazioni descrittive, senza incidere sulla sostanza del progetto né sui territori coinvolti. È un passaggio tecnico, ma fondamentale, che consente di chiudere definitivamente la fase istruttoria e di portare a compimento un iter avviato nel 2018 e rimasto fermo per anni. Grazie al deciso impulso impresso da questa Giunta e al lavoro di squadra con gli enti locali e le amministrazioni statali il progetto della ZLS del Lazio è finalmente giunto alle battute finali. Dopo anni di attese e rallentamenti, oggi possiamo dire che il Lazio è pronto: attendiamo soltanto il decreto del Governo che ne sancirà ufficialmente l’istituzione, aprendo così la fase operativa», continua l’assessore Righini.
«In Regione, all’interno della Direzione competente, è già stata attivata un’Area sulla ZLS, per accompagnare l’attuazione del progetto, coordinare le attività con l’Autorità di Sistema Portuale e garantire una gestione efficace delle semplificazioni e delle nuove opportunità economiche e logistiche per il territorio. Desidero ringraziare il presidente Francesco Rocca per il sostegno politico e la determinazione con cui ha voluto portare a termine un percorso complesso, avviato anni fa ma giunto a conclusione solo grazie all’impegno di questa amministrazione. Con questo risultato si apre una nuova stagione di sviluppo e competitività per il Lazio, in particolare per le aree portuali e produttive della nostra regione», conclude l’assessore Giancarlo Righini.
Gli fa eco l’onorevole Nicola Ottaviani della Lega il quale sostiene che “sul mancato allargamento della Zes alle province di Frosinone e Latina, si sta consumando un danno, anzi un dramma, senza precedenti per la nostra economia. Escludere le nostre due province, dai contributi della zona economica speciale per il Mezzogiorno, dopo 60 anni, inserendo le province della Campania, del Molise dell’Abruzzo e addirittura delle Marche e dell’Umbria, significa attentare alla nostra economia, a cui viene sottratta la possibilità di concorrere ad armi pari, in termini di competitività, con le altre imprese localizzate attorno ai nostri territori provinciali”.
“Il gruppo Lega – continua Ottaviani -, su richiesta dei nostri parlamentari, ha presentato tre distinti emendamenti in commissione bilancio al Senato, che hanno tutte le caratteristiche dell’ammissibilità e della opportunità, facendo riferimento alle specifiche previsioni della Carta europea degli aiuti di Stato, la quale indica le nostre zone con classificazione C, sotto il punto di vista del disagio economico sociale, allo stesso modo di Marche ed Umbria. Sono tre anni che ci stiamo battendo per il riconoscimento di un diritto, che corrisponde alla parità delle condizioni di mercato, identiche ai territori sui quali ogni anno arriveranno oltre 2 miliardi e mezzo di euro di contributi statali, che provengono anche dal sangue e dal sudore delle nostre tasse e delle nostre famiglie. La situazione ora è divenuta inaccettabile e qualcuno sta mettendo la propria firma per alimentare una vera e propria polveriera economica e sociale, difficilmente contenibile. Per non parlare di chi ci vuole rifilare la ZLS, la zona logistica semplificata, in sostituzione della zona economica speciale del Mezzogiorno. Sarebbe come confondere un’autovettura di Formula 1, con un’utilitaria ingolfata, soltanto perché entrambe hanno quattro ruote. Chi sostiene questa corbelleria almeno taccia, perché o è in malafede, o sprofonda nell’ignoranza dell’economia aziendale più totale. Sia ben chiaro. Questa volta, una fregatura del genere i nostri territori non se la terranno”.


