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A Ponza conto salato da 923 euro per quattro turisti, per aragoste e vino. Il gestore si difende: “Le aragoste costano 230euro/kg

PONZA – L’episodio fa tornare d’attualità il tema, sempre molto discusso e che divide, dei costi spesso troppo elevati nelle più famose località turistiche del Paese. Quasi mille euro per un pasto a base di aragoste e vino: sta facendo il giro del web, e non solo, la notizia riportata dal quotidiano La Repubblica dello scontrino che quattro turisti di Latina si sono visti portare al tavolo dopo aver mangiato in un rinomato ristorante di Ponza.

Il caso nello specifico riguarda il ristorante che si trova sulla maggiore delle isole pontine, perla del Tirreno, e si è verificato nel primo fine settimana di luglio. È stato qui che per un pasto vista mare dopo aver ordinato e mangiato un antipasto, quattro primi, acqua e due bottiglie di buon vino i quattro turisti si sono visti portare a tavola uno scontrino da 923 euro, ben 230 euro a testa. A far lievitare enormemente il conto finale gli scialatielli all’aragosta che sarebbero costati 759 euro.

E così la polemica per i prezzi alle stelle nelle più belle località turistiche italiane arriva in questa calda estate anche nella provincia pontina e più precisamente sull’isola di Ponza. Se ai più un conto come questo può sembrare davvero esagerato, non è dello stesso avviso il gestore del locale che spiega al quotidiano La Repubblica: “Abbiamo pure piatti da 15-20 euro, ma l’aragosta tutto il mondo sa che costa. L’aragosta costa 230 euro al chilo. Noi la portiamo viva al tavolo e la mostriamo ai clienti, che in questo caso hanno scelto aragoste da 825 grammi a persona. Quando le facciamo vedere c’è l’etichetta con il peso. Alcuni per farli scegliere li portiamo anche vicino all’acquario, anche se portare aragoste vive in mano ha un impatto”.