Vestiti e prodotti contraffatti venduti su internet, denunciati 2 ventenni a Latina

Utilizzavano diverse piattaforme social per vendere vestiti e prodotti contraffatti in tutta la provincia di Latina, creando un giro d’affari da circa 100 mila euro.

Per questo, nei giorni scorsi i finanzieri del capoluogo pontino hanno denunciato due 20enni, accusati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.

In particolare, le fiamme gialle di Latina, a seguito di indagini svolte sotto l’egida della Procura, hanno individuato un giovane di Sezze che, utilizzando profili attivi su diverse piattaforme social, ha commercializzato in concorso con la propria compagna prodotti contraffatti di noti brand di lusso, esposti e pubblicizzati on line, anche grazie al contributo di influencer, su appositi cataloghi.

Gli accertamenti svolti dai finanzieri hanno portato non solo all’individuazione delle persone coinvolte nella gestione delle vendite, ma anche all’esame dei flussi finanziari correlati ai rapporti bancari utilizzati, di cui uno italiano e uno di diritto estero, che hanno permesso di ricostruire un volume d’affari di circa 100 mila euro e di risalire a una vasta platea di acquirenti finali, destinatari delle spedizioni.

Le successive perquisizioni, nonche’ le perizie tecniche svolte sui capi sottoposti a sequestro, hanno permesso inoltre di ipotizzare che quella messa in piedi dai due ragazzi fosse una strutturata attivita’ commerciale secondo un modello. In particolare, la commercializzazione si contraddistingueva per l’assenza di giacenze o scorte in magazzino, e l’acquisto della merce, “su commissione” dei clienti, veniva fatto da fornitori cinesi.

Questi ultimi erano stati istruiti sulle modalita’ di confezionamento dei pacchi, sui quali veniva apposto il “marchio” distintivo, riconducibile a un vero e proprio negozio online italiano.

Successivamente, i pacchi venivano consegnati ai destinatari finali attraverso corrieri nazionali.

Infine, c’era la promozione dei prodotti mediante video social, che attestavano la fase del confezionamento, della spedizione e della consegna della merce, con tanto di feedback positivi dei clienti finali, in modo da garantire l’affidabilita’ del venditore.

Per questo, si e’ proceduto a denunciare all’autorita’ giudiziaria i due 20enni, in concorso tra loro, con l’accusa di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, a sequestrare il materiale contraffatto trovato nel corso delle perquisizioni, insieme ad alcuni apparati informatici utilizzati nell’attivita’, tra cui tablet, smartphone e pc portatili, denaro contante per oltre 2 mila euro e 3 carte di credito, nonche’ ad oscurare le pagine social utilizzate per la vendita del materiale contraffatto.