Fondi, maltrattamenti ai genitori, estorsione, minacce per farsi dare i soldi, ai domiciliari il figlio

FONDI – Arrestato, poi scarcerato, destinatario di una misura di divieto di avvicinamento prima e di divieto di dimora poi – provvedimenti puntualmente violati – e di nuovo arrestato e rimesso ai domiciliari sempre per maltrattamenti in famiglia, minacce e tentata estorsione nei confronti dei genitori: il tutto nel giro di poco più di un mese. Così ieri per un uomo di Fondi sono scattate nuovamente le manette su disposizione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina che ha accolto la richiesta della Procura proprio alla luce dei reiterati episodi dei quali si è reso responsabile e dell’ennesima aggressione nei confronti del padre e della madre.

L’uomo è stato arrestato dagli agenti del Commissariato di Fondi una prima volta il 22 giugno 2024 in flagranza di reato per maltrattamenti nei confronti della madre e per tentata estorsione in danno del padre avendo provato ad entrare nella loro abitazione tentando di sfondare il portone di accesso del palazzo e poi minacciando entrambi per avere denaro contante. Dopo la convalida è stato scarcerato con divieto di avvicinamento alle parti offese ma questo non lo ha fermato: a distanza di pochi giorni è stato allontanato dal Mof dove lavorava come operaio avendo nuovamente minacciato i genitori con lo scopo di procurarsi il denaro per lo stupefacente ed il gioco. Così il 1 luglio è stato nuovamente arrestato e poi gli è stato applicato il divieto di dimora a Fondi, puntualmente violato tanto da essere posto agli arresti domiciliari, poi revocati per indisponibilità di un luogo ove poter stare. Nel frattempo ha continuato a pedinare i genitori al mare, vicino ad esercizi pubblici, sotto casa, sempre con la pretesa di soldi, essendo abituato a godersi una vita fatta di eccessi incurante anche di un ammonimento adottato dal Questore il 3 luglio. Gli ultimi due episodi risalgono rispettivamente al 28 e al 30 luglio con altrettante aggressioni alla madre e al padre. Così è stato disposto nuovamente l’arresto essendo la custodia in carcere l’unica misura compatibile ed efficace. Ora è in attesa di essere nuovamente ascoltato dal giudice per le indagini preliminari.