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“Missione caporalato” della Commissione Parlamentare a Latina in aziende agricole e sulle condizioni di vita dei braccianti pontini

LATINA – Sopralluogo questa mattina a Latina della Commissione parlamentare d’inchiesta in un’azienda sequestrata e poi alla Lovato dove è morto Satnam. I controlli dei parlamentari hanno effettuato anche controlli sulle condizioni di vita dei braccianti che lavorano nel capoluogo pontino.
Ne è risultato un quadro drammatico, che peraltro, è da sempre sotto gli occhi di tutti da tempo.
I braccianti vivono in luoghi fatiscenti, in precarie condizioni di salute e senza contratto al servizio di aziende agricole che li sfruttano fino all’estremo limite. Questo hanno visto oggi i componenti della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e ad altri illeciti ambientali e agroalimentari nel corso della ‘Missione Caporalato’, questo il titolo dato ai controlli dell’organo parlamentare, sul territorio pontino che li ha portati a visitare prima l’azienda Di Bonito, da tempo sotto sequestro per gravi illeciti, poi la ditta Lovato a Borgo Santa Maria, quella dove ha trovato la morte il 19 giugno scorso Satnam Singh. Un itinerario al quale ha partecipato anche il sostituto procuratore della Dda Luigi Spinelli in qualità di consulente esterno della Commissione e che si è concluso poi in Prefettura per l’audizione del Prefetto Vittoria Ciaramella e del Procuratore della Repubblica Giuseppe De Falco.
“Oggi abbiamo aperto un filone di inchiesta – ha sottolineato il presidente dell’organismo parlamentare Jacopo Morrone – e verificato le condizioni nelle quali vivono i lavoratori. Non si può fare finta di nulla, abbiamo acceso i riflettori su questo fenomeno diffuso all’interno del quale si inseriscono anche medici conniventi che prescrivono farmaci per consentire ai braccianti di sopportare la fatica nei campi. Per sconfiggere il caporalato – ha concluso – servono maggiori controlli e verifiche amministrative incrociate”
Il Procuratore della Repubblica De Falco ha ricordato le numerose indagini che hanno portato alla luce lo sfruttamento dei lavoratori, alcune delle quali si sono concluse con la condanna dei titolari delle aziende. “Ma il numero dei procedimenti – ha aggiunto – non rappresenta a pieno la realtà perché lo stato di bisogno dei lavoratori determina una diffusa omertà”.
Il Prefetto Ciaramella ha fornito alla Commissione i dati relativi alle presenze sul territorio e ribadito la grande attenzione rispetto ad un fenomeno così largamente diffuso nelle zone agricole del territorio pontino. “La presenza della Commissione parlamentare – ha sottolineato – dimostra la grande attenzione verso questo fenomeno”.
“Il primo sopralluogo – ha riferito il sindaco Matilde Celentano – ha riguardato un’azienda agricola, gestita da un bengalese, che ad inizio mese è stata interessata da un’operazione dei carabinieri che ha portato al sequestro di baracche e a una denuncia per caporalato. Sono rimasta profondamente scossa dal degrado imperante: letti di fortuna sistemati sotto una tettoia in plastica arroventata dal sole, medicinali antidolorifici, avanzi di cibo e spazzatura in diverse strutture precarie in condizioni igieniche allarmanti. Il secondo sopralluogo – ha aggiunto – è stato effettuato presso l’azienda agricola in cui è avvenuto l’incidente, con omissione di soccorso, che ha portato alla morte di Satnam Singh. E’ stato molto doloroso visitare quei luoghi ma l’iniziativa della Commissione accende un faro sul caporalato”.