Il carcere a Latina è troppo piccolo, servono spazi

Nel Lazio si torna a parlare delle condizioni nelle carceri, tra il sovraffollamento a assistenza sanitaria. Negli istituti penitenziari della regione si registra la presenza di circa 6700 detenuti, a fronte di una capienza di 5000, con la situazione più grave nel carcere di Regina Coeli a Roma. Molto lunghe le liste di attesa per i detenuti psichiatrici, problema già esposto in sede di Osservatorio. E’ quanto segnalato dal Provveditorato Lazio-Abruzzo-Molise, in commissione Affari costituzionali, statutari e sicurezza del Consiglio regionale del Lazio, in cui è emersa una panoramica generale sulle condizioni all’interno degli istituti penitenziari della regione Lazio. E’ stato affrontato il tema dell’assistenza sanitaria negli istituti, in quanto di stretta competenza regionale, unitamente al rapporto difficile tra le Rems e le case di detenzione.

Per la Casa Circondariale di Latina sono state messe in evidenza le piccole dimensioni dell’istituto a fronte delle richieste di accesso, molto superiori alla capienza tollerabile, di 130 unità circa.

La sezione femminile di alta sicurezza ha 38 ospiti al momento. La manutenzione “è urgente, a causa della anzianità dell’istituto, anche per incrementare la sicurezza. Carenza di spazi denunciata ma c’è una buona collaborazione con le altre istituzioni – spiega il direttore del carcere -. Per il personale, 95 unità in servizio a fronte di 134 previste, ma va detto che 29 usufruiscono dei benefici della legge 104 e altri di maternità e permessi studio. A Latina solo due psichiatri, ma la situazione sanitaria nel complesso appare buona”.

Giorgio Noito