Emerse gravi carenze, dall’ispezione della Guardia Costiera sul traghetto “Quirino”, su antincendio e gestione delle emergenze
PONZA – Comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro dell’incidente sfiorato sabato mattina al porto di Ponza ma che ha comunque prodotto danni notevoli ai veicoli parcheggiati nella stiva. La pericolosa oscillazione della motonave «Quirino» ha fatto emergere gravissime lacune su come la flotta Laziomar sia in grado di fronteggiare le emergenze. Se sul piano della navigazione, il traghetto è riuscito ad entrare in porto, non va altrettanto bene l’aspetto della preparazione del personale ed il complesso delle attrezzature.
Lo si evince dalla prima nota pubblica della Guardia Costiera diffusa ieri mattina in cui si legge: «L’ispezione ha rilevato importanti carenze che hanno portato al fermo della nave e che dovranno essere rettificate nei prossimi giorni e comunque essere nuovamente verificate prima della partenza. In particolare le esercitazioni antincendio e di abbandono nave non sono state giudicate soddisfacenti; il personale ispettivo ha, tra l’altro, verificato la non la corretta tenuta dei registri delle esercitazioni effettuate e l’assenza di alcuni dispositivi di protezione individuale obbligatori». A questo punto è possibile che l’indagine solo amministrativa condotta dalla Capitaneria di Porto con l’ausilio di Carabinieri e Guardia di Finanza di Formia possa portare anche ad una seconda informativa sulle responsabilità penali non tanto circa l’incubo vissuto a bordo tre giorni fa (il traghetto «Quirino» è infatti partito sabato mattina da Formia con regolare autorizzazione circa la navigazione a quelle condizioni meteomarine), quanto sulla capacità di gestire eventi di emergenza in cui dovessero essere a rischio le vite delle persone presenti sulla nave.
In altri termini l’elemento di maggiore fragilità sarebbe «l’organizzazione, l’efficienza ed il grado di preparazione del personale nella gestione delle emergenze». Ad ogni modo il «Quirino» è stato sottoposto a controllo anche per quanto riguarda i danni che lo scafo avrebbe potuto riportare dalla carambola di veicoli avvenuta nella stiva, a causa delle onde che hanno investito la nave. I tecnici hanno confermato la validità della certificazione di classe e quella statutaria, il che significa che potrà essere rispettato il termine fissato per giovedì 25 gennaio per il rientro del «Quirino» sulla rotta ordinaria quotidiana di collegamento tra Formia e Ponza. Adesso però è sotto osservazione l’intero sistema dei trasporti marittimi per le due isole del Lazio.
Si tratta di capire se il «Quirino» sia in grado di fronteggiare le emergenze oppure siamo davanti ad una carenza generale della flotta che collega le isole alle città della costa. In buona sostanza si tratta di capire se si stia viaggiando, e da quanto tempo, senza le necessarie garanzie sulla sicurezza dei passeggeri. Occorre capire con chiarezza chi e, quando si doveva controllare l’applicazione dei protocolli di base sulla formazione dell’equipaggio e la tenuta dei libri delle esercitazioni. Laziomar è titolare del contratto di servizio affidato dalla Regione Lazio nel 2014. La società avendo accettato di applicare il contratto in tutte le sue clausole, si è anche assunta l’onere di controllare la corretta applicazione del contratto e solo a seguito di questa verifica si potranno poi liquidare le somme dovute per il trasporto pubblico.
Gravi carenze emerse durante l’ispezione della Guardia Costiera su antincendio ed emergenze
PONZA – Comincia a delinearsi con maggiore chiarezza il quadro dell’incidente sfiorato sabato mattina al porto di Ponza ma che ha comunque prodotto danni notevoli ai veicoli parcheggiati nella stiva.
La pericolosa oscillazione della motonave «Quirino» ha fatto emergere gravissime lacune su come la flotta Laziomar sia in grado di fronteggiare le emergenze.
Se sul piano della navigazione, il traghetto è riuscito ad entrare in porto, non va altrettanto bene l’aspetto della preparazione del personale ed il complesso delle attrezzature.
Lo si evince dalla prima nota pubblica della Guardia Costiera diffusa ieri mattina in cui si legge: «L’ispezione ha rilevato importanti carenze che hanno portato al fermo della nave e che dovranno essere rettificate nei prossimi giorni e comunque essere nuovamente verificate prima della partenza. In particolare le esercitazioni antincendio e di abbandono nave non sono state giudicate soddisfacenti; il personale ispettivo ha, tra l’altro, verificato la non la corretta tenuta dei registri delle esercitazioni effettuate e l’assenza di alcuni dispositivi di protezione individuale obbligatori». A questo punto è possibile che l’indagine solo amministrativa condotta dalla Capitaneria di Porto con l’ausilio di Carabinieri e Guardia di Finanza di Formia possa portare anche ad una seconda informativa sulle responsabilità penali non tanto circa l’incubo vissuto a bordo tre giorni fa (il traghetto «Quirino» è infatti partito sabato mattina da Formia con regolare autorizzazione circa la navigazione a quelle condizioni meteomarine), quanto sulla capacità di gestire eventi di emergenza in cui dovessero essere a rischio le vite delle persone presenti sulla nave.
In altri termini l’elemento di maggiore fragilità sarebbe «l’organizzazione, l’efficienza ed il grado di preparazione del personale nella gestione delle emergenze». Ad ogni modo il «Quirino» è stato sottoposto a controllo anche per quanto riguarda i danni che lo scafo avrebbe potuto riportare dalla carambola di veicoli avvenuta nella stiva, a causa delle onde che hanno investito la nave. I tecnici hanno confermato la validità della certificazione di classe e quella statutaria, il che significa che potrà essere rispettato il termine fissato per giovedì 25 gennaio per il rientro del «Quirino» sulla rotta ordinaria quotidiana di collegamento tra Formia e Ponza. Adesso però è sotto osservazione l’intero sistema dei trasporti marittimi per le due isole del Lazio.
Si tratta di capire se il «Quirino» sia in grado di fronteggiare le emergenze oppure siamo davanti ad una carenza generale della flotta che collega le isole alle città della costa. In buona sostanza si tratta di capire se si stia viaggiando, e da quanto tempo, senza le necessarie garanzie sulla sicurezza dei passeggeri. Occorre capire con chiarezza chi e, quando si doveva controllare l’applicazione dei protocolli di base sulla formazione dell’equipaggio e la tenuta dei libri delle esercitazioni. Laziomar è titolare del contratto di servizio affidato dalla Regione Lazio nel 2014. La società avendo accettato di applicare il contratto in tutte le sue clausole, si è anche assunta l’onere di controllare la corretta applicazione del contratto e solo a seguito di questa verifica si potranno poi liquidare le somme dovute per il trasporto pubblico.