“Mercato e fiera di valenza storica del Lazio” e di “Bottega e attività storica del Lazio”, approvato dalla Regione l’elenco
GAETA – Approvato dalla Regione Lazio l’elenco delle attività, botteghe, mercati e fiere storiche che hanno ottenuto il riconoscimento di “Mercato e fiera di valenza storica del Lazio” e di “Bottega e attività storica del Lazio”. Un’importante opportunità, che permette l’inserimento nell’Elenco Regionale delle Botteghe Storiche, istituito in base alla Legge Regionale 10 febbraio 2022 n. 1, e la possibilità di utilizzare il logo identificativo per l’attestazione della storicità.
Sulle 523 domande di iscrizione pervenute, il Comune di Gaeta ha festeggiato il riconoscimento delle fiere di Sant’Anna e di Sant’Erasmo e Marciano (storicità dal 1960 circa), della Madonna di Porto Salvo (storicità dal 1926 circa) e del Mercato settimanale (storicità dal 1937); sono state inoltre riconosciute undici attività commerciali e artigianali, tra negozi, bar, ristoranti e artigiani che erano stati censiti.
Il riconoscimento della qualifica di bottega, attività, mercato, mercati, fiera storici, consentirà di accedere ai contributi che la Regione mette a disposizione, sia dei Comuni che delle attività stesse, per sviluppare azioni di promozione e valorizzazione che saranno definiti nei “Programmi di intervento per la salvaguardia e valorizzazione delle botteghe ed attività storiche”. Le fiere di Gaeta, per esempio, sono riportate negli “Statuta, Privilegia et Consvetvdines Civitatis Caietae”, che fanno riferimento a privilegi reali e a norme scritte già dal lontano 1191, tramandatesi per secoli fino ad arrivare al 1356 e in seguito stampate pubblicamente nel 1553. Sin da tempi antichi, infatti, la Città ebbe, per antichi privilegi e concessioni regie, due fiere franche: l’una partiva dal 1° settembre e durava continuativamente per 15 giorni; l’altra aveva luogo dal 22 al 31 marzo.
L’inserimento di mercati e fiere nell’Elenco Regionale delle Botteghe storiche del Lazio e l’ottenimento del “Marchio di Storicità” costituisce un riconoscimento che rafforza ed avvalora la decisione dell’UNESCO, che il 26 aprile 2006 ha già proclamato e inserito i mercati e le fiere d’Italia nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale, come capolavori immateriali del Patrimonio culturale dell’Umanità. Le fiere e i mercati di cui si è certificata la storicità, fondano la loro nascita in relazione al culto e ai riti religiosi in favore di Santi e delle Madonne. Hanno radici antichissime, secolari, in alcuni casi millenarie.