Esercitazioni militari nel Parco del Circeo, Regione e Ministero segnali inequivocabili per tutelare la riserva naturale
SABAUDIA – La Regione Lazio, l’Ispra e il Ministero dell’Ambiente mandano segnali inequivocabili diretti a tutelare la riserva naturale dei Pantani d’Inferno. Ministero dell’Ambiente e Regione prendono posizione sulle esercitazioni militari ai Pantani d’Inferno. La prima nota arriva dal Ministero dell’Ambiente – Direzione Generale Patrimonio Naturalistico e Mare ed è stata inviata oltre che al Parco Nazionale del Circeo anche al Ministero della Difesa, alla Regione ed al Comando Militare della Capitale. Nel documento si fa riferimento ad un pre-contenzioso comunitario. In sintesi lo Stato Italiano è attenzionato dalla Comunità Europea rispetto l’applicazione di un articolo della Direttiva Habitat per ciò che concerne la Valutazione di Incidenza. Una questione che riguarda la presenza la presenza di servitù militari nei siti Natura 2000.
Il Ministero della Difesa aveva comunicato già in passato l’intenzione di emanare una direttiva interna relativa le esercitazioni militari nei siti Natura 2000 per chiedere alle Forze Armate di attivare la procedura per la Vinca. Il Ministero dell’Ambiente ha quindi chiesto alle Autorità militari di orientarsi in questo senso per ciò che concerne la Vinca e rispetto il disciplinare sull’uso dei poligoni anche per le esercitazioni ai Pantani d’Inferno onde evitare il rischio di infrazione dall’Europa.
Dal canto suo la Regione Lazio ha preso posizione comunicando la necessità di attivare la procedura di Valutazione di Incidenza. Una nota quella della Direzione regionale ambiente inviata al Comando Militare della Capitale oltre che al Parco ed ai Ministeri di competenza. Una decisione, quella della Regione, che mette un punto fermo, tra l’altro la stessa Regione Lazio è componente del Comitato Paritetico. La decisione di sottoporre tale attività alla Valutazione di Incidenza è dovuta alla presenza nell’area, oltre che ai vincoli del Parco del Circeo, alla particolare condizione di tutela da parte delle direttive Habitat ed Uccelli. Proprio la eventuale violazione delle direttive comunitarie potrebbe portare all’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Sulla stessa linea, anche se con motivazioni diverse, l’ISPRA ed il Ministero per la Transizione Ecologica.