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Al S. Maria Goretti continua la fuga di medici dal Pronto Soccorso

L’emorragia di medici dai Pronto soccorsi preoccupa il mondo della sanità, è un problema quasi cronico. Il S. Maria Goretti non fa eccezione. Diverse le ragioni del fenomeno in parte derivanti dallo stress post-pandemia, ma soprattutto dalle condizioni di lavoro non più sostenibili, con turni massacranti causati dalla carenza di organico, una scarsa retribuzione rispetto ai colleghi e una minor possibilità di far carrier La fuga dei medici rappresenta un problema reale all’ospedale Santa Maria Goretti e per sopperire alle defezioni (in attesa di nuove assunzioni tramite manifestazione d’interesse) la direzione Asl ha deciso di affidarsi ai medici dei vari reparti, chiamati a fornire turni straordinari al Pronto Soccorso, specialmente di notte. Al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dall’inizio dell’anno sono sette i medici che hanno dato le dimissioni “per passare ad occuparsi di altro”: due di loro sono andati già via, gli altri cinque lo faranno durante i mesi estivi, non oltre il 31 agosto.

Chi lascia il Pronto Soccorso nella maggior parte dei casi si trasferisce negli studi della medicina territoriale, per passare alla medicina di base: molto più comodo, sia dal punto di vista dell’impegno che da quello remunerativo, in molti optano per il dottore di famiglia.

Ad aumentare il problema è anche l’organizzazione del Pronto Soccorso e la presa in carico del paziente, che “dovrebbe partire dal territorio, ma non c’è un’integrazione reale tra le diverse strutture”. Il Pronto Soccorso spesso è intasato da ricoveri impropri per la mancanza del giusto filtro sia in entrata sia in uscita.

Ma anche dai pazienti che si fermano più a lungo nei Pronto Soccorso, prevalentemente anziani con patologie complesse sia per la difficoltà di trovare posti letto nei reparti.